– “Gregory Kunde dimostra tutta la sua sapienza vocale e stilistica, disegnando un Calaf eroico, ma ben attento alle dinamiche e al tratteggio della linea. Tutte e due le arie sono state vincenti e il “Nessun dorma” è stato accolto un tripudio e bissato a furor di popolo.” Francesco Lodola (Leri, Oggi, Domani, Opera)
– “Bene anche Gregory Kunde, come Calaf, che, forte della sua estrazione belcantista, punta su un’interpretazione assai raffinata e musicalmente precisa. Buon attore non palesa alcuna difficoltà nel corso della recita e, addirittura, si fa preferire nel bis di “Nessun dorma”, piuttosto che nella, seppur ottima, prima esecuzione dell’aria, quando l’esecuzione del celeberrimo Si finale appare ancor più squillante. Andrea R.G. Pedrotti (L’Ape musicale)
– “Il tempo sembra non passare mai per il Calaf di Kunde. Il tenore avvolge le note con un fraseggio nobile ed una tenuta sul fiato invidiabile. Il personaggio è appassionato, fiero, non teme confronti. Per lui anche il bis di ‘Nessun dorma’ richiesto a gran voce da un pubblico in delirio.” Maria Teresa Giovagnoli (MTG Lirica)
– “Gregory Kunde sfrutta al meglio la sua consumata professionalità per piegare la vocalità alle sue intenzioni, tratteggiando un Calaf dolente e tormentato che il tenore dipinge al meglio con un giusto uso di accento e fraseggio. Il suo canto risulta dunque sempre morbido e legato ed ogni frase sapientemente offerta con giusta intenzione ed espressività. Conseguenza di tutto ciò il bis generosamente concesso dall’artista dell’ormai celeberrima “Nessun dorma”.” Silvia Campana (OperaClick)
– “Trionfo al calor bianco anche per Kunde, che non è stato da meno. Classe 1954, il tenore di Kankakee nell’Illinois è in carriera – e tutti sappiamo di che grande carriera si tratti – dal 1978. E’ semplicemente sbalorditivo il risultato a cui è approdato ora, a 64 anni compiuti: poco più di un mese fa a Bilbao Pollione nella Norma di Bellini ed ora Calaf, nell’incompiuta di Puccini, e sempre con un giudizio unanime di critica e pubblico, che lo adora. La voce è salda e svettante in acuto, il fiato ha una tenuta sbalorditiva; ovviamente ha eseguito la variante acuta salendo al Do nel finale secondo. Colpisce la pertinenza del fraseggio, la compostezza dell’interprete, sempre mantenuta con grande nobiltà: segno di intelligenza e controllo rari specie in un tenore. La veemenza dell’innamorato è tracimata nello spettacolare “Nessun dorma”, bissato a furor di popolo, con sorpresa del tenore stesso che ci ha confidato essere questo il primo bis concesso in recita di tutta la sua carriera. Grazie Gregory, per tante altre belle serate ancora!”. Andrea Merli (Impiccione Viaggiatore, I Teatri dell’Est e non solo)