– “Sì, invece ha soddisfatto tutte le aspettative il Calaf di Gregory Kunde, con un suono esultante e un canto da maestro, con tutti i flussi e riflussi del fraseggiatore nato. Acclamato dopo un “Nessun dorma” da manuale, al di sopra di un’orchestra che non ha interrotto il suo discorso, al termine dello spettacolo è stato oggetto di una particolarmente sentita dimostrazione di affetto. Inoltre, ed è giusto dirlo, il suo coinvolgimento scenico è stato ammirevole.” Marcelo Cervilló (Opera Actual)
– “Un altro momento ricordato era quello del tenore Gregory Kunde nelle vesti di Calaf, dove il suo momento culmine non poteva essere altro che il “Nessun dorma”. Prova difficile per qualsiasi tenore visto che non offre nessuna possibilità di riposo. Non ha deluso, né in questa né in nessun’altra aria, mostrando una potenza regolare durante tutta la trama.” María Sánchez (Bachtrack)
– “Il nuovo Calaf è stato lo statunitense Gregory Kunde, che ha dato prova di un’ottima interpretazione in tutti i sensi […] cantando con piacere ed espressività, oltre ad offrire una voce bella e adeguata al personaggio. Le sue arie sono state esemplari e, a differenza di altri suoi colleghi, non ha evitato di arrivare al DO sovracuto nel secondo atto. Ciò che è chiarissimo: chi lo ha lo dà.” José M. Irurzun (Beckmesser)